Quadri fonoassorbenti: a cosa servono e come funzionano

Quadri fonoassorbenti: a cosa servono e come funzionano

Sembrano normalissimi quadri, ma, oltre ad abbellire la stanza, la insonorizzano. I quadri fonoassorbenti funzionano e sono una soluzione ideale da utilizzare in un ufficio, anche domestico, per evitare il riverbero dei rumori nell’ambiente. L’obiettivo della loro installazione è quello di massimizzare il comfort lavorativo, garantendo maggiore concentrazione e dunque produttività.

Si tratta di pannelli fonoassorbenti pensati come quadri, che coniugano cioè la piacevolezza estetica e la possibilità di personalizzazione all’efficacia pratica. Così facendo si inseriscono nel modo più naturale possibile nell’arredamento di una stanza, adattandosi allo stile prescelto. È ormai noto e dimostrato, infatti, che in un ambiente curato si lavora in modo più sereno e diligente.

A cosa serve un quadro fonoassorbente?

Gli uffici, aziendali o domestici che siano, possono rivelarsi ambienti molto rumorosi. I primi brulicano di persone, impegnate per più ore al giorno in telefonate e riunioni.

Se sono openspace, il frastuono sarà ancora maggiore, accentuato dagli echi tipici di uno spazio esteso e moderno. Lo stesso vale per gli spazi di coworking.

A casa, invece, non è da tutti poter disporre di stanze private per il proprio ufficio e si è spesso costretti a condividere gli spazi con altri lavoratori o studenti ugualmente impegnati nei loro affari.

I quadri fonoassorbenti, decorativi e personalizzati, ovviano al problema catalizzando su di loro i rumori e diminuendo risonanze e rimbombi interni. I vantaggi di questa tecnologia intelligente sono essenzialmente tre:

  • imprigiona i suoni, soprattutto quelli caratterizzati da frequenze alte e medie, perché non si riverberino pregiudicando la concentrazione di chi è al lavoro;
  • non costringe a scegliere tra utile e bello, perché può essere personalizzata con materiali, finiture, colori e stampe a scelta, oppure può contenere grafiche informative, pubblicitarie e loghi;
  • permette di evitare interventi invasivi sulle pareti, scongiurando ristrutturazioni lunghe e costose.

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Quadri fonoassorbenti tondi
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Come funziona un quadro fonoassorbente?

Pannelli e quadri acustici, fonoassorbenti o insonorizzanti: comunque li si voglia chiamare, la loro funzione è una sola e dipende in larga parte dalla loro composizione.

Ogni cosa è fonoassorbente – trattiene cioè una certa quantità di onde sonore –, ma naturalmente esistono materiali con valori di fonoassorbimento più alti e quindi più idonei contro il riverbero del suono.

Per esempio:

  • fibra di legno
  • sughero
  • cartongesso
  • lana di roccia
  • poliestere
  • poliuretano
  • schiuma di poliuretano
  • isolanti in gomma
  • isolanti polimerici

Optare per il materiale più indicato, e che magari sia anche atossico, ignifugo e sostenibile, non basta. È altrettanto importante scegliere:

  • il giusto spessore
  • un corretto rapporto tra superficie solida a massa elevata e vuoti d’aria (i materiali più fonoassorbenti sono infatti porosi)
  • una dimensione adatta
  • la giusta posizione nella stanza

L’obiettivo dovrebbe essere quello di dotarsi di pannelli con coefficienti di fonoassorbimento di 0,6-0,8, ovvero da molto assorbenti ad altamente assorbenti.

Giocherà infine un ruolo importante la posizione dei quadri acustici. Questi sono in genere venduti in forma quadrata e possono essere posizionati e affiancati dove e come si preferisce, ancorati a una superficie o freestanding.

Non necessitano nemmeno di colle adesive. I pannelli da parete possono essere trattati come veri e propri quadri, i freestanding hanno una base che consente loro di ergersi stabilmente. Questi ultimi possono risultare utili anche per il distanziamento interpersonale, che di questi tempi è diventato una priorità al lavoro.

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Se oltre al fonoassorbimento fosse necessario anche il fonoisolamento – l’isolamento acustico della stanza dall’esterno per questioni di disturbo o privacy – sarà tuttavia indispensabile dotarsi di strutture più grandi, posizionandole in modo più sistematico.

Quali pannelli fonoassorbenti scegliere per un ufficio?

In un ufficio, in uno spazio di coworking o in una sala riunioni ciò che conta, soprattutto, è limitare il rimbalzo del parlato, nelle sue frequenze medio-alte. Sarà perciò sufficiente posizionare i pannelli in punti strategici sulle pareti, sul soffitto e/o tra le scrivanie, senza isolare pavimento, infissi o angoli della stanza.

Ma la loro efficacia dipende in gran parte anche dal volume di quest’ultima, un fattore da considerare in rapporto al coefficiente di fonoassorbimento necessario.

Esaminando attentamente tutte le variabili ed evitando di sbagliare i calcoli, si ridurrà sensibilmente il brusio in ufficio, con beneficio di tutti. E si scongiurerà perfino il fastidioso effetto Lombard, la tendenza incontrollabile e involontaria ad aumentare il proprio tono di voce se si parla con un rumore continuo in sottofondo.

Per quanto riguarda l’estetica dei pannelli, che possono somigliare a veri e propri quadri, non si deve fare l’errore alterare la loro capacità fonoassorbente.

È consigliabile perciò optare per un rivestimento in tessuto sfoderabile o per tecnologie di stampa che non occludano la trama del materiale. Inoltre, scegliere materiali e finiture di qualità ne garantirà la durabilità, evitando loro di scolorirsi e rovinarsi.

Infine, è bene specificare che pannelli e quadri fonoassorbenti sono efficaci per ambienti in cui non è richiesto un totale isolamento acustico e in cui la qualità del suono non deve per forza essere impeccabile.

Chi lavora in una sala di registrazione non potrà esimersi dall’intervenire radicalmente sulle pareti e sul soffitto. In caso di dubbi, affidandosi a degli esperti ed evitando di acquistare quadri fonoassorbenti su noti e-commerce facendo da soli, si ridurrà anche il rischio di sbagliare.

Divisione Ufficio propone diversi modelli di quadri fonoassorbenti elevata qualità, in grado di soddisfare ogni tipo di esigenza. Per saperne di più, contattateci utilizzando uno dei riferimenti sottostanti.

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